I luoghi hanno la loro forza simbolica almeno pari alle immagini delle migrazioni forzate e della fuga dal terrore. Marciare da Perugia ad Assisi, ventiquattro chilometri  è nulla al confronto. Ma è pur qualche cosa.

Con questi sentimenti sabato 8 ottobre in tarda serata oltre ottanta astigiani (e una delegazione di alessandrini) partiranno per convergere nel capoluogo umbro con migliaia di persone provenienti da  tutta Italia, in risposta all’invito del Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace “contro la rassegnazione e l’indifferenza che circondano le tragedie dei nostri giorni, guerre, migrazioni, terrorismo e violenze”.

L’organizzazione della partecipazione astigiana si è fatta col tempo solida e matura, come hanno sottolineato, presentando l’iniziativa, gli interventi dei promotori, il Tavolo della Pace dell’Assessorato Politiche sociali del Comune, le Acli provinciali, e resa  tanto più significativa dalla collaborazione di Asp che garantirà il trasporto gratuito dei numerosi partecipanti.

Di questa attenzione si è fatto interprete Flavio Doglione, consigliere della multiutility astigiana: “Offriamo servizi al territorio e alle persone e ci sembra coerente in una dimensione di civismo a tutto tondo metterci a disposizione di una iniziativa che parla agli studenti e promuove valori condivisibili da chiunque”.

E In segno di solidarietà senza per questo penalizzare la partecipazione, va il contributo richiesto,  5 euro per gli studenti e 10 per gli adulti, che confluirà in un fondo destinato alle emergenze umanitarie in corso, non ultima il recente sisma che ha interessato proprio quelle zone.

Per  la Giunta comunale, che nella seduta più recente ha deliberato formalmente l’adesione, “la Perugia Assisi” non è un punto di arrivo ma una tappa che ha coinvolto nel corso dell’anno scolastico, e continuerà, parecchi docenti di varie scuole locali, convocati in un focus tematico “Ogni scuola un laboratorio di pace” curato dal Servizio Istruzione della Città, in varie iniziative e percorsi di approfondimento.

Soddisfazione al proposito è stata espressa dal consigliere comunale Paolo Crivelli, con delega ai temi della cooperazione e del volontariato, che riprendendo la diagnosi più recente di papa Francesco “il virus da battere è l’indifferenza, che genera un nuovo tristissimo paganesimo che rende inerti e insensibili”, ha invitato a tornare ad Assisi per rinsaldare a tanti livelli un desiderio che è radicato nel cuore delle persone.

La Marcia prenderà avvio dai Giardini del Frontone di Perugia alle 9.00 e toccherà Ponte San Giovanni, Collestrada, Ospedalicchio e Bastia. Da Santa Maria degli Angeli salirà a piazza San Francesco e da lì alla Rocca di Assisi dove si terrà la manifestazione conclusiva. Si può partecipare marciando, fecendone un tratto, attendendo l’arrivo della marcia lungo il percorso. Rientro ad Asti domenica notte.

Come ha ricordato l’Assessore Piero Vercelli, un veterano della Marcia, “La fatica dei 24 km (circa) è ripagata ampiamente dalla bellezza di camminare con altre persone, e il giorno dopo  ritrovi dei significati in più da dare a quelle quattro lettere così traballanti che si scrivono pace ma dicono tante altre cose””.

La Marcia Perugia Assisi ha visto la luce nel 1961, voluta da Aldo Capitini poi fondatore del Movimento non violento. Tra l’85 (Contro il riarmo blocchiamo le spese militari) e l’88 (Per un’Europa non violenta) si è mossa la partecipazione astigiana alla marcia, come ha ricordato Mauro Ferro delle Acli provinciali “da allora coinvolgendo giovani, obiettori di coscienza, mondi scout, del volontariato e dell’associazionismo locale, in una prospettiva, attuale ancor oggi, di saldare insieme stili di vita, accoglienza, dialogo, politica”.

Approfondimenti, storia, testimonianze, proposte su http://www.perugiassisi.org

Fino a oggi  oltre 60 gli iscritti. Adesioni entro martedì 4 ottobre salvo esaurimento posti. Affrettarsi quindi prendendo contatti con le Acli provinciali 0141 324619 – 335 7816723, asti.acli@gmail.com