Il calendario del festival si arricchisce con una maratona dedicata, venerdì sera, all’hip-hop/rap
La lunga settimana di Astimusica inizierà stasera con Maldestro, cantautore napoletano (è nato a Scampia “dove la pioggia lava il sangue dalle mura”), per concludersi, dopo sette giorni ininterrotti in piazza Cattedrale, domenica 16 con Antonella Ruggiero.
L’apertura del concerto di Maldestro, che si è esibito quest’anno a Sanremo nelle Nuove proposte con “Canzone per Federica”, aggiudicandosi tra l’altro il Premio della Critica Mia Martini, sarà affidata, alle 21.30, a Losburla, nome d’arte del cantautore astigiano Roberto Sburlati, vincitore nel 2014 del Premio De André come miglior interprete.
Ingresso libero. Apericena sull’area del festival dalle 19.30.
Domani spazio al grande blus di Zac Harmon (ingresso libero), mercoledì altro appuntamento da non perdere con Stefano Bollani e il suo “Piano Solo” (20 euro). Giovedì arriveranno i Tre Allegri Ragazzi Morti (ingresso libero con Lo Straniero e Od Fulmine in apertura concerto).
Venerdì si proseguirà con Ghali e Vegas Jones e una sorpresa, frutto della collaborazione tra Astimusica e Fuoriluogo, che trasformerà la serata in una vera e propria maratona dedicata all’ hip-hop/rap. Inizieranno Ghali e Vegas Jones alle 21.30 in piazza Cattedrale e, dopo il concerto, si proseguirà intorno alle 23.30 nello spazio estivo di Fuoriluogo, in via Govone, con Dj Tsura, tra i principali dj rap italiani, membro della importante crew Unlimited Struggle e tour dj di Ghemon e Mistaman.
Questa seconda parte di serata, che avrà ingresso libero, terminerà intorno alle 2.
Biglietti per il concerto di Ghali e Vegas Jones: 12 euro in prevendita, 15 alla cassa.
Info: www.astimusica.info; numero telefonico dedicato 371.3902989.
Sabato e domenica Astimusica regalerà altri due appuntamenti a ingresso libero, rispettivamente con i Soul System e Antonella Ruggiero.
In tremila ad applaudire i cori di “Asti God’s Talent”
Ieri sera, intanto, oltre tremila persone hanno assistito ad “Asti God’s Talent”, festival dei cori giovanili organizzato dalla Pastorale giovanile e ospitato quest’anno ad Astimusica.
Anche questo quarto appuntamento della rassegna (diretta da Massimo Cotto, promossa da Comune e Asp e sostenuta da Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Iren, AEC, La Stampa) ha dunque fatto il pieno di spettatori dopo i Lou Dalfin, Rovazzi e Fiorella Mannoia.
Ieri sera sono stati sette i cori che si sono esibiti sul palco, di fronte alla giuria presieduta da Paolo Conte e composta da Massimo Cotto, Mario Nosengo, don Carlo Rampone e Mauro Tabasso.
“Mi fa molto piacere essere qui stasera – ha esordito Paolo Conte – Anche quest’anno un grosso imbarazzo nella scelta dei vincitori perché tutti hanno dimostrato la loro bravura, vincendo l’emozione di calcare un palco così importante”.
Cinque i premi assegnati. La giuria ha decretato il podio: primo classificato il coro della Torretta per la forte coesione, il lavoro accurato e la sensibilità dimostrata nell’interpretazione. Secondo Refrancore, terzo San Domenico Savio.
Il riconoscimento della Gazzetta d’Asti è andato al coro di Refrancore, mentre il voto del pubblico, ottenuto grazie all’invio di sms, ha premiato Don Bosco.
In gara anche Villanova, Cattedrale e Castell’Alfero.
Tutto su Zac Harmon
Atteso domani sul palco di Astimusica, Zac Harmon è nato e cresciuto nel cuore di Jackson, Mississippi. Vero discepolo della musica blues di Farish Street, distretto conosciuto perché abitato da leggende del blues come Elmore James, è stato influenzato dalla grande cultura blues che emanava quella zona della città e dai vicini di casa, come il maestro di musica che ospitava a casa sua Duke Ellington e Harry Belafonte.
Sua madre suonava il piano e il padre, primo farmacista nero in quella città e armonicista blues, si prendeva cura dei bisogni di artisti come Muddy Waters, BB King, Tina Turner. In questo contesto intriso di cultura e musica blues, Harmon ha sviluppato il suo gusto e le sue capacità musicali. Ha iniziato a suonare fin da adolescente, per poi trasferirsi a Los Angeles nei primi anni ’80.
Nel 2002 il suo primo progetto blues, avvio di una carriera ricca di riconoscimenti e successi.
La miscela unica di blues, reggae, soul e gospel, l’inconfondibile suono della chitarra e la sensazionale voce, sono tratti distintivi che fanno di Harmon un ambasciatore del blues.
Nelle foto: Zac Harmon; la giuria e il coro della Torretta vincitore di Asti God’s Talent